KOS, DODECANESO, MEDITERRANEO, EUROPA MERIDIONALE (Parte seconda)

L’antica Agorà di Kos, l’Odeon, o il magnifico Museo Archeologico sono praticamente deserti a ogni ora del giorno; le erbacce invadono le zone archeologiche, i mosaici sono in stato di abbandono. Passeggiare nel decumano, tra frammenti di colonne, sotto il sole a picco, rivela un’inattesa poetica ed estetica delle rovine (cfr. Tra le rovine, C. Woodward, Guanda 2008), diversa e più autentica della visita ad aree più curate come Cnosso, Delo o Segesta, invase da autobus carichi di turisti babelici. Il silenzio e l’abbandono sembrano essere le dimensioni per godere al meglio delle rovine di una civiltà.

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Paradigma della situazione greca, e non solo: i PIGS, o parte di essi, stanno svendendo il territorio ai nord-europei, che acquistano case in Spagna, o invadono le spiagge delle Cicladi e del Dodecaneso. E i greci si adattano, imparando la lingua franca europea, e facendo sentire i loro invasori come a casa propria.

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Le isole sono un osservatorio anomalo della crisi greca, poiché il flusso turistico offre risorse che le città o la campagna non hanno. A Kos sbarcano lavoratori stagionali dalla terraferma, o dall’est europeo (rumeni, slovacchi, lituani), per fronteggiare l’afflusso turistico. E gli indigeni, che volentieri parlano della loro situazione, accusano i propri politici (che siano calati da Marte ? L’argomento, così diffuso, richiede approfondimenti) oppure gli stranieri. No, non i turisti, e nemmeno Banca Mondiale, FMI o UE. Proprio gli extracomunitari: pakistani, albanesi, curdi (chi li ha visti ?), secondo la classica guerra dei poveri. Tutto il Mediterraneo è paese.

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Appare una linea di faglia, nella musica che si ascolta nei locali e ristoranti. Pub e bar hanno sposato il mainstream anglosassone, mentre le taverne greche propongono musica locale. Una sera siamo stati gratificati da una scoperta che ci ha lasciati senza fiato: Al Bano, che ha inciso un disco con una gloria locale, Iannis Plutarkos, con duetti e omaggi reciproci. Immaginate “Felicità” cantata in lingua greca! Meglio il mainstream.

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