Consigli di lettura

E’ stato da poco ripubblicato in Italia un libro del 1992, citatissimo, ma forse poco letto: “Nonluoghi” di Marc Augé (editrice Elèuthera). Le dimensioni non scoraggiano l’acquisto: sono 106 pagine, inclusa una prefazione recente dell’autore.  Nonostante la ridotta paginazione, è ricchissimo di spunti e contenuti, che forse il sottotitolo chiarisce meglio: “introduzione a una antropologia della surmodernità”. Augé, africanista di formazione, applica i metodi dell’etnologia allo studio del mondo occidentale nell’epoca della globalizzazione: è l’antropologie du proche.

In fondo, c’est plus facile: l’oggetto di indagine è sotto i nostri occhi e le nostre orecchie. Basta un po’ di spirito d’osservazione, curiosità, una valigetta di attrezzi teorici, capacità di astrazione e molta intelligenza. Al lavoro !

2 thoughts on “Consigli di lettura

  1. Mi risulta indigesto, più leggibile dello stesso autore “Disneyland e altri nonluoghi” che è basato su esempi e meno teorico. Interessante anche un intervista al nostro che si può trovare in “On the Move – Nel paesaggio di Autogrill”. Un estratto qui (anche se in inglese), dice che non bisogna pensare nostalgicamente che luogo sia buono, nonluogo cattivo – questa non era l’intenzione di Augé, che non lega la dicotomia luogo / nonluogo ad un sistema di valori.
    Un aspetto positivo che lui cita ad esempio è la possibilità dell’avventura (i cavalieri della tavola rotonda andavano in cerca di avventura nei nonluoghi). Aggiungo io: la sala di rianimazione per chi ci va ad essere rianimato è un gran bel nonluogo, per fortuna che esiste. E i resort nelle località lontane per quanto irreali sono degli ottimi nonluoghi per chi è stato concepito lì dai genitori, durante una settimana all-inclusive-last-minute ultimo tentativo per salvare la relazione…

  2. Bisogna documentarsi.

    Alberto ANTONIOTTO è professore associato di Antropologia Culturale della Facoltà di Scienze Politiche dell’ Università di Torino, autore di studi sulla medicina olistica africana e del testo “antropologia e peacekeeping” (!). Cosa tocca fare per mangiare..

    Piercarlo GRIMALDI ha insegnato Antropologia all’Università del Piemonte Orinetale (Novara) adesso insegna all’oscura Università di Scienze Gastronomiche (Pollenzo – Bra). E’ autore di un buon numero di studi sulle popolazioni rurali della Val Maira.
    Cosa tocca fare per mangiare.. letteralmente.

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