La donna diversamente creativa

Un’amica mi manda questa risposta al post di ieri, “Le fatiche della donna creativa“:

Margaret Fuller Slack       I WOULD have been as great as George Eliot
But for an untoward fate.
For look at the photograph of me made by Penniwit,
Chin resting on hand, and deep–set eyes–
Gray, too, and far-searching.
But there was the old, old problem:
Should it be celibacy, matrimony or unchastity?
Then John Slack, the rich druggist, wooed me,
Luring me with the promise of leisure for my novel,
And I married him, giving birth to eight children,
And had no time to write.
It was all over with me, anyway,
When I ran the needle in my hand
While washing the baby’s things,
And died from lock–jaw, an ironical death.
Hear me, ambitious souls,
Sex is the curse of life.
Margaret Fuller Slack    SAREI STATA grande come George Eliot
Se non per un fatto funesto.
Ma guardate la foto di me fatta dal Penniwit,
Mento appoggiato sulla mano, occhi profondamente fissi
Grigi, pure, e lungimiranti.
Ma c’era il solito, vecchio problema:
Che sia celibato, matrimonio o lussuria?
Poi John Slack, il ricco farmacista, mi chiese in matrimonio,
Allettandomi con la promessa di tranquillità per il mio romanzo,
E lo sposai, mettendo al mondo otto figli,
E non ebbi tempo per scrivere.
Comunque era già finita per me
Quando conficcai l’ago nella mia mano
Mentre lavavo le cose del bebè,
E morii di tetano, una morte ironica.
Datemi retta, anime ambiziose,
il genere è la sventura della vita!
Testo originale inglese, da progetto Gutenberg Nostra traduzione maldestra
 Da Spoon River Anthology di Edgar Lee Masters

Poichè l’autore è morto il 6 marzo 1950 cioè da meno di 70 anni, non è legale pubblicare questa roba in Europa ma d’altronde di qualcosa bisogna pur morire !

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