"Desideri": un intervento esterno

Riporto alcuni brani di un libro di Marc Augé, a chiosa di “Dizionario filosofico: desideri”. Trovo le parole di Augé al tempo stesso lucidissime e visionarie, razionalmente ed emotivamente coinvolgenti:  le proporrei come manifesto del neo-umanesimo.

Da “Che fine ha fatto il futuro?”, Eleuthera 2009, pag. 102-104

“Nella società cosiddetta dei consumi tutto induce a considerare l’individuo come il motore della vitalità economica, […] per la fragilità di un sistema che dipende dalla buona volontà dei consumatori. […]

L’idea di individuo rimane sovversiva finchè significa che il mondo nasce e muore con me. Tutte le culture si sono costituite contro questo solipsismo, ed è proprio questa la ragione della loro forza, perchè l’alterità è al centro dell’identità; l’identità individuale non è definibile, pensabile e vivibile, se non in relazione con altri. Ma anche il senso sociale a sua volta si smarrisce se l’individuo si dissolve nel conformismo, nell’omogeneità, nell’allineamento. L’individualità si realizza dunque nella solidarietà, ma noi sappiamo anche che questa realizzazione, nelle sue forme più elevate (l’amore, l’amicizia) non ha bisogno di un quadro istituzionale. La forma sociale ottimale (che concilierebbe senso e libertà) sarebbe allora quella che consentirebbe a tutti gli individui di realizzarsi liberamente senza isolarsi.

Conseguire tale risultato non mi sembra verosimile, a meno che un giorno gli essere umani non rinuncino definitivamente alle consolazioni del senso (essenzialmente le religioni, ma più in generale anche tutte le forme abusive di alienazione istituzionale), per affrontare i rischi della libertà.”

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