Diceva Pier Paolo Pasolini intervistato da Enzo Biagi nel 1971 (!): “la televisione è un medium di massa, e il medium di massa non può che mercificarci e alienarci … è proprio il medium di massa in sé, nel momento in cui qualcuno ci ascolta nel video ha verso di noi un rapporto da inferiore a superiore che è un rapporto spaventosamente antidemocratico” – per la precisione al minuto 4:46 del video.
Una riflessione attualissima, che vale anche per gli altri mass media: i quotidiani, la radio che legge i quotidiani, i siti web dei quotidiani. Ma a differenza di allora oggi la tecnologia ci viene in aiuto e ci dà degli strumenti per ribaltare questo rapporto da inferiore a superiore, trasformarci da consumatori passivi a produttori / consumatori d’informazione. I rischi certamente ci sono, i principali sono due:
- il rischio di essere inondati da spazzatura che benché autoprodotta resta spazzatura
- il rischio di finire in mano a dei cannibali (chi c’è dietro a facebook ? youtube ? google news ? skynet ?)
Noi crediamo che selezionando i contributori e mantenendo il controllo sui mezzi di comunicazione (di produzione ?) cioè l’infrastruttura tecnica sottostante, si possano contenere i rischi, e beneficiare di uno, cento, mille mezzi di comunicazione più democratici.