Celebrazione di sublim(e)…azione

Ricorre quest’anno il bicentenario della formulazione della “Legge di Avogadro”:  la Scuola Media ed il Liceo Scientifico di Vercelli a lui intitolati celebreranno, giovedì 10 novembre 2011, la ricorrenza. Quale insegnante della scuola media “A. Avogadro” ho scritto le seguenti ottave di settenari ispirati alla grande figura dello scienziato, un personale contributo, in chiave anche autobiografica, alla riflessione che si è riaperta in questa occasione sul portato e l’importanza della sua fondamentale opera di ricerca e insegnamento.

E’ francamente strano
senz’altro un po’ azzardato
ch’io intenda celebrare
con mezzi assai corrivi
rimette d’occasione
un grande di misura
nemmeno misurabile
giacché con lui non ho

davvero a che spartire
né vercellese origine
né alcuna cognizione:
ché poco so di chimica
di atomi e molecole
arranco in distinzioni
tra moli e pesi atomici
le masse ed i volumi

Beh invocherò Algarotti
divulgatore in versi
ad uso delle dame
dell’idea newtoniana
parmi un buon patrocinio
non così estraneo al Nostro
scienziato e letterato
tempra d’ illuminista

e ancor più illuminato
e più d’altri sensibile
all’ “utile” mandato
della divulgazione
ché l’Avogadro è stato
non solo uno scienziato
ma grande educatore
di puro slancio e afflato.

Vorrei però iniziare
da un bel po’ d’anni fa
ahimé son proprio tanti
da poco nominata
nella scuola del centro
a lui intitolata
sedevo inconsapevole
nella sala insegnanti

sotto un suo busto in gesso
collocato nell’angolo
negletto anzi ignorato.
Talvolta quando alzavo
lo sguardo un po’ svagato
mi colpiva l’aspetto
che pareva di insetto:
naso lungo e puntuto

quell’occhio dilatato
perfino spiritato
dal cenno interpellante
che non so dire come
dava e chiedev’ udienza
con piglio indagatore
severo iperscrutante
un pochino inquietante

Non più che suggestioni
quelle d’allora certo
però con forza emergono
adesso nel momento
delle celebrazioni
che più di tutto han merito
con attenzione indotta
ma con un serio intento

di riconsiderare
quella figura eccelsa
e quindi rintracciare
la sua geniale impronta.
I cenni qua e là colti
in commemorazioni
che pur tardivamente
gli diedero gli onori

dicon di un uomo buono
di una modestia pari
all’ ingegno elevato,
di probità sdegnosa
del privilegio avìto
la nobiltà di stirpe
virata in cuore nobile
e gentilezza d’animo

e tempra eccezionale
e laboriosità tenace
schiva d’onori e indomita
e strenua dedizione
doti più che preziose
purtroppo disertate
oggi forse più ancora
di quanto fosse allora

La mostra in Santa Chiara
or ora allestita
dal Liceo di Vercelli
che pur porta il suo nome
con efficace impatto
ci ha ben documentato
vita opere e miracoli
di un “uomo nel suo tempo”

tempo assai travagliato
ma che Lui ben travalica
con genio “visionario”
come l’han definito
“poeta della scienza”
qualcuno l’ha nomato
perché da un sogno è nata
meglio da una visione

l’ ipotesi dell’11
qui da noi formulata
la gran rivoluzione
della “teoria atomica”
che indaga la struttura
di un universo inverso
un cosmo rovesciato
in micro dimensione

La nota silhouette
che lo ritrae in tipico
settecentesco assetto
marsina e gran colletto
resta ancora stampata
nella nostra memoria
così rielaborata
nella versione pop

gioiosa e colorata
che un liceale estroso
aveva realizzato
in gigantografie!
Così a vivacizzare
il contegnoso aspetto
profilo stilizzato
nel suo abito asciutto:

figura di fablieux
come un’ illustrazione
di un ‘conte philosophique’
grillo sapiente e sapido
sagace cavalletta
uscita dalla mente
di un La Fontaine bizzarro
mito rivisitato

ma al di là del mito
credo sia da notare
quel che ha significato
che ancor può insegnare
non solo gran veggente
più ancora preveggente
nel concepir la scienza
guida ed orientamento

di società civile
ricerca e insegnamento
diretti eticamente
il ruolo di scienziato
a vigilare il fatto
e l’umano operato:
così nella diatriba
che “privilegi” oppose

a “brevetti” d’ invenzione
si schierò per i primi
scelta che passatista
parve e non fu tale
intesa ad evitare
in fase industriale
davvero prepotente
il prevaler di legge

brutale di mercato
e ancor più garantire
supervisione attenta
da saggi esercitata
sulla tecnologia
su ricerca applicata
sui modi e sugli scopi
del vero insegnamento.

Questo e più altro ancora
ne fan tuttora un grande
fondamentale esempio
magari da proporre
a classe dirigente
che non fa proprio onore
per questo a bella posta
avanzo una proposta

forse modesta non credo
insensata a chi presiede
all’amministrazione:
rispolveriamo il busto
diamogli giù la polvere
e poi ricollochiamolo
in un posto più giusto
che dite sull’entrata

del nostro istituto?
Che adesso per inciso
non ha intitolazione
la scuola non ha targa
di identificazione:
che quello sguardo arguto
quel naso-pungiglione
siano memento e pungolo

per un ripensamento
del vero e giusto senso
di funzione docente
e il Fisico Sublime
in sublim(e)…azione
sia chimico reagente
e catalizzatore
di vera educazione.

(ANNALISA BENDELLI,VERCELLI, 7 NOVEMBRE 2011)

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