Black liz

Mia sorella Giuliana, studiosa di letteratura angloirlandese, mi ha ricopiato queste righe dall'”Ulisse” di Joyce, suggerendomi di utilizzarle per un augurio pasquale su Calomelano:

“Ga Ga Gara. Klook Klook Klook. Black Liz is our hen. She lays eggs for us. When she lays her egg she is so glad. Gara. Klook Klook Klook. Then comes good uncle Leo. He puts his hand under black Liz and takes her fresh egg. Ga ga ga ga Gara. Klook Klook Klook.

_(Black Liz, a huge rooster hatching in a chalked circle, rises, stretches her wings and clucks.)_

BLACK LIZ: Gara. Klook. Klook. Klook.

_(She sidles from her newlaid egg and waddles off)_”

Buona Pasqua dunque a tutti gli autori e lettori (che poi forse coincidono) di Calomelano, a nome mio, di mia sorella e della gallina nera di Joyce!

Già, abbiamo lo stesso nome, io e questa gallina e non solo…

Innanzitutto la natura, metaforica e reale, di pennute pingui e stolide… ( ma le galline,  se son cretine, san fare l’uovo… e l’uovo, se pure scontato a volte, come quello di Colombo, è generalmente buono e giusto…)

Quanto al nero… a parte le pose ‘dark’ che assumo per recitare coi pochi mezzi che mi restano il fascino della femmina pipistrella/’femme noire’, ‘nera’ lo sono per più di un motivo, dalla scelta dell’abbigliamento total black, per illudere e illudermi otticamente di una linea più snella, alla rabbia nerissima – contro Governo sempre più ladro, Paese, sempre più iniquo, Destino, sempre più ingrato – per la fatica del sopravvivere in questo mondo difficile ( sono in buona e vasta compagnia, lo so, lo so… chi meglio di una gallina, del resto, sa essere vittima e preda delle volpi e dei lupi? )

E poi… non sono una della schiera CaloMELANICA? Anzi, non l’ho dePOSTo io l’ovo/logo dell’uccellino? Piccolo e nero, appunto…

La Gallina Nera ha fama di essere sempre in ritardo, di far le cose all’ultimo minuto…(“…la gallina nera che fa l’uovo a tarda sera” recita il detto popolare) e mi ci riconosco in pieno… Gli auguri pasquali in extremis ne sono un’ennesima riprova…

In ogni caso questi auguri vorrebbero valere soprattutto come proposito, che riprenda la scrittura calomelanica, ferma da troppo tempo…

… è vero siam tutti depressi, preoccupati, tassati e tartassati, mortificati e schiacciati dagli eventi, mangiati dai lupi, beffati dalle volpi… ma riprendiamoci, sfoghiamoci, almeno…

( A proposito di galline nere, l’avete letto “La figlia della gallina nera” di Gloria Origgi? Mi sembra interessante come lo è quella figura sui generis dell’autrice, filosofa e intellettuale italiana che vive e insegna a Parigi… sarà magari scappata anche lei dal ‘Belpaese’? E ancora: se ‘figlia della gallina nera’ è chi è vittima di soprusi o negligenze o ingiustizie ma quanto è stata prolifica, nel ‘Belpaese’, la pollastra… )

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