Il Messia

E’ Natale: celebriamo la discesa del Salvatore sulla terra.

Per la verità, quest’anno il Messia ha anticipato la venuta di un paio di giorni, e si è presentato in forma inusuale. Non per questo abbiamo dubbi; chi ha fede ha saputo coglierne l’annuncio, prime fra tutti le gerarchie ecclesiastiche, che l’hanno salutato con entusiasmo impagabile.

Il Messia versione 2012 è una strana miscela di caratteristiche vetero-testamentarie ed evangeliche. In primis, si propone come salvatore del solo popolo eletto, cioè degli italiani (che culo, eh !), a cui ha consegnato le tavole della legge, sotto la strana forma di un’agenda (Esodo 19,1 – 24,18). Chi seguirà le prescrizioni che ha scolpito sul web, avrà la pensione, l’assistenza sanitaria e l’istruzione gratuita, ma solo nell’aldilà.

Certo, prima della terribile apparizione sul Monte Quirinale, il Salvatore aveva fatto qualche confusione, inviando agli esodati (il popolo eletto in fuga dal Cavaliere, secondo la definizione del secondo libro del Pentateuco) le piaghe d’Egitto (Esodo 7,14 – 12,30), anziché la manna e le quaglie (Esodo 16). Tantoque dormitat Homerus.

Ma la vera e definitiva prova che proprio del Salvatore si tratta, è l’incondizionata adesione al principio evangelico: “Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti” (Matteo 22, 14).

Infatti il Messia si guarda bene dal farsi eleggere, ma aspetta di essere chiamato.

Buon Natale a tutti.

Lascia un commento