Dizionario filosofico: naturale

“Naturale” e “naturalmente” non sono semplici parole: sono armi: armi per il marketing di beni di consumo e di ideologie. Il loro uso dovrebbe richiedere una patente apposita da ottenersi dopo aver sostenuto un esame severissimo; letture obbligate: Perelman, Olbrects-Tyteca Trattato dell’argomentazione – la nuova retorica e il Sermão de Santo António aos Peixes di António Vieira.

Il loro potere deriva dalle fortissime assunzioni implicite che ci stanno dietro: Uno, che sia facile, anzi evidente, distinguere ciò che è naturale da ciò che non lo è. Ma se l’universo è infinito, tutto è naturale: così come “una statua di Primo Levi fatta con l’olio di oliva tibetano raffreddato a meno duecento gradi esiste certamente da qualche parte dell’universo” (frase tratta da Dialogo, Primo Levi e Tullio Regge, Milano, 1984), ci sarà anche una tribù di alieni che si accoppiano solo in dodici alla volta, capovolti, alternando strati di ciascuna delle loro tre forme sessuate.

Due, che ciò che è “naturale” sarebbe sempre automaticamente positivo; c’è chi non sarebbe d’accordo ma nella nostra cultura questo sottotesto c’è. Un pò come la parola libertà, che necessiterebbe anch’essa di una voce nel dizionario filosofico di Calomelano, e di cui ognuno di appropria distorcendola e aggiungendovi vari suffissi a seconda dei casi.

Prima dell’uso le armi vengono puntate sull’obiettivo, e così con l’aggettivo “naturale”. Se devi vendere delle sementi o delle radici amare, è l’alimentazione naturale (perchè le cassate siciliane sono innaturali o contro natura ?). Se devi vendere dei cataplasmi e impacchi puzzolenti, è la medicina naturale alternativa (perchè quando il cortisone è entrato in vena attorno a ogni singola molecola c’è un confine netto che delimita il naturale dall’artificiale). Oppure vendi maglioni e pantaloni costosissimi che pizzicano la pelle, però io li compro perchè sono fibre naturali.

Per spaventare e controllare il tuo gregge, niente di meglio che definire ciò che è umano in base al criterio di naturalezza, della cui definizione la congrega è naturalmente depositaria unica autorizzata. Viceversa per vendere pillole della felicità, il sogno della felicità per tutti, la liberazione da ogni costrizione e responsabilità, in altre parole il consumismo dei sentimenti e delle altre persone come nel “Mondo Nuovo” di Aldous Huxley, basta usare il costrutto “…. è la cosa più naturale del mondo”, come in:

  • cambiare idea è la cosa più naturale del mondo, oppure:
  • lasciarsi andare è una cosa naturale

Naturalmente: usatene con cautela !

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