Mi capita spesso di riflettere sulle ragioni e sulle opportunità di proposta ai ragazzi di testi o saggi di letteratura, sono insegnante di lettere di scuola media inferiore, ho a che fare con ragazzini, per lo più disequipaggiati o poco motivati o semplicemente piccolini e la scelta è spesso difficile, sofferta, dubbiosa.
Altrettanto spesso mi sorprendo, non necessariamente in senso negativo, nel valutare come la fruizione, ammesso che si verifichi, disattenda spesso le aspettative e le previsioni: i ragazzi ignorano aspetti che intendevo rilevare e ne colgono altri cui non avevo nemmeno pensato…
In questi giorni mia sorella Giuliana, ricercatrice universitaria, mi ha comunicato con soddisfazione che il suo saggio “Joseph Conrad: la figura del mare” è stato selezionato da studenti della sua università nell’ambito del progetto “Pagine in movimento- BookTrailer Vita e Pensiero”: i ragazzi hanno realizzato un video che può essere visto e votato.
Giuliana è ovviamente contenta e lusingata che la sua opera critica sia stata prescelta ma mi è parsa anche sorpresa, in una qualche misura perplessa, nel considerare come i ragazzi anziché raccogliere le indicazioni e i rilievi più significativi, a suo parere, del lavoro, in particolare quelli relativi alla pregnanza simbolica delle immagini o ancora alla competenza e precisione tecnica e terminologica del marinaio Conrad, abbiano privilegiato altro, soprattutto la suggestione del tema della solidarietà e coesione tra uomini di mare nell’esperienza di bordo, contenuta nella prefazione a “Il negro del Narciso”…
Avevo seguito da vicino il lavoro di Giuliana, improvvisandomi correttrice di bozze per aiutarla a velocizzare l’approntamento del testo per la stampa e l’avevo trovato un lavoro molto bello e interessante, proprio e soprattutto per quegli aspetti che mia sorella mi indicava.
Ho visto il video e anch’io ho constatato quanto diversa sia la fruizione dell’opera da parte dei ragazzi che l’hanno realizzato. Lo ho comunque trovato suggestivo, evocativo, diversamente interessante, anche nelle sue fresche ‘ingenuità’. Non c’è il mare ma un fiume che scorre e ringorga attorno ai piloni – che sembrano simboleggiare un qualche ancoraggio a terra – e balugina ammiccante e malioso al di là di un parapetto.
Ci finirà comunque, quell’acqua di fiume, nel mare che Conrad ha solcato, portando nella sua insondabile profondità e immensità detriti, echi, bagliori di vite e umori e pensieri e scrittura…
Intanto chi volesse vedere il video: Conrad e il mare.
Si può votare con un semplice “like” su Facebook: https://www.facebook.com/vitaepensieroeditore?fref=ts
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