Spazi democratici non virtuali

A Padova nella centralissima via otto febbraio, di fianco alla piazzetta Cappellato Pedrocchi e al famoso caffè Pedrocchi può capitare di assistere a un esperimento.
Lì dei tizi cercano di creare uno spazio di dialogo democratico.
Il format è semplice: salendo su una pedana di plastica chiunque può dire la propria a patto di esser brevi, civili, di concedere il diritto di replica e di sforzarsi di ascoltare gli altri. Avere una voce stentorea aiuta.
Stamattina c’era in tutto una dozzina di persone, quindi non è il prossimo fenomeno di massa. Difficile che diventi virale vista l’età media (alta) e l’assenza di un piano di social marketing (non ho visto URL e QR code).
Però se vi trovare a passare da Padova, vi consiglio di dare un’occhiata. Forse anche a voi capiterà di assistere a questo spettacolo e magari come a me vi verrà la tentazione di salire sulla pedana.
Non è importante cosa ho detto: l’esperienza vale la pena già solo per la sensazione data dallo sforzo di assumersi la responsabilità di farlo.

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