Volevo raccontare una cosa che mi è capitata e poi faccio un po’ di morale.
I dialoghi che scrivo di seguito sono tutti veri, non ho inventato niente.
È cominciato tutto con una visita al medico della Mutua: “buongiorno, ho sempre quel raffreddore, già da agosto”, e lui mi dice che è qui è così, c’è gente che gli viene la tosse a ottobre gli passa in primavera, è che qui c’è umido.
E io: “ma ci si può fare qualcosa? Che io son due mesi che non dormo bene”.
E lui: “eh, ma vedrà poi passa, Calavorno è così, c’è umido”.
E io: “ho capito, ma quindi?”
E lui: “provi questo spray al cortisone e le segno la visita dall’otorino”.
Bene, prenoto e vado da questo otorino, spiego tutto, mi fa diagnosi di rinite vasomotoria. Si fa una cura ci si rivede tra un mese se non migliora c’è da fare un piccolo intervento. Va bene.
Stampa referto e ricette e poi mi dice: “e prenda anche questo spray omeopatico”.
Io mi irrigidisco un pochino, da piemontese vorrei dire che ho qualche riserva sull’omeopatia, magari detto con una faccia da eufemismo, e invece mi viene fuori un toscanissimo: “omeopatia? Ma davero?”
La sua risposta: “perché lei non ci crede all’omeopatia? E allora se le dicevo che era l’ultimo ritrovato della scienza andava bene? E poi ho detto omeopatico ma è una cosa alle erbe”.
Ma allora è omeopatia o roba naturale? E lei: “ma si è che me lo porta un informatore che tratta omeopatia ma è una cosa naturale che male non fa, cosa le costa provare”.
E io “non mi costa nulla ma se volevo rimedi alternativi andavo da un altra parte”.
E lei, imperterrita: “ma lo sa quanta gente mi ha ringraziato dopo che ho consigliato questo prodotto? Comunque lei è grande abbastanza faccia come crede”.
E chiudo: “Vabbè lasciamo stare, e queste altre cose nella ricetta cosa sono?”
E lei: “Sono fiale di cortisone, deve fare tre iniezioni poi ci rivediamo… e mi dia retta prenda anche lo spray omeopatico”.
Certo che ci rivediamo…
Allora è così che funziona l’omeopatia? Poche gocce di spray alle erbe diluite in tre fiale di cortisone? Io mi chiedo: è possibile che un medico del servizio sanitario nazionale, nelle sue funzioni istituzionali, prescriva dei farmaci omeopatici che non sono autorizzati dal sistema sanitario? (a che mi risulta la vendita è autorizzata in deroga). E poi mi chiedo: come è possibile che uno specialista che ha studiato almeno 8 anni medicina, formata al metodo scientifico, “creda” nell’omeopatia? Dopo che neanche troppo recentemente è stata dichiarata inefficace da studi approfonditi, quando anche le università che avevano corsi di omeopatia li hanno eliminati e dopo che anche in Inghilterra, patria dell’omeopatia, il sistema sanitario ne sconsiglia l’uso? Penso che questo episodio sia abbastanza grave, perché facendo passare certi messaggi, si mina la fiducia nelle istituzioni, nella scienza e nella scuola. E da qui ai gruppi NoVax su Facebook, il passo, anche se detta così sembra un salto mortale, è breve… con tutte le conseguenze che conosciamo bene. È poi facile condannare i social media, fare le crociate contro le fake news su internet e quant’altro. Ovviamente la rete amplifica tutto in modo esponenziale, ma quante persone vede un medico ogni giorno giorno? e soprattutto quanto pesa il suo messaggio rispetto a un post su Facebook? O meglio, quell’ipotetico post su Facebook avrebbe lo stesso peso se certi medici, o in generale certi ambienti istituzionali, non ne avessero creato i presupposti?