Stasera sono stato alla presentazione del libro di Marco Ponti “Solo Andata: trasporti, grandi opere e spese pubbliche senza ritorno” con Alberto Poggio, l’autore, Paolo Prieri e Rosy Battaglia, ed è stato soprendente.
Sembrerebbe un evento puramente NO TAV: la location (Binaria Book a Torino, la libreria di Gruppo Abele), lo striscione sul banchetto:
e (purtroppo non ho la foto) il pubblico di 50 cinquantini dall’abbigliamento diseguale (ma non di marca disegual), tipo umano che qualcuno definirebbe gufi, cosa di cui essi (noi) siam fieri.
Però ci sono degli elementi che non quadrano.
Egea è l’editrice dell’Università Bocconi.
Marco Ponti è un libero battitore, già definto “comunista / liberista” da Lunardi, economista incontrollabile, a-ideologico.
E infatti è stato un fuoco di fila di stimoli e di temi che si incrociano… provo a sintetizzare e dare una mia interpretazione. Premetto che il libro non l’ho ancora letto (tratta dell’applicazione della metodologia dell’analisi costi/benefici alle grandi opere), qui vorrei dare risalto agli elementi di colore. I virgolettati sono citazioni di Ponti a memoria, il resto mie interpolazioni.
Costo al km: in un recente progetto presentato per una tratta TAV in val padana, il costo al km è stato di 60 M€, questo è 4 volte il costo in Francia. Alla domanda perché, Ponti risponde che “è il sistema italiano per remunerare gli amici, legalmente e senza che nessuno lo possa chiamare tangente”. In pratica si aggirano cimiteri, si fanno sovrappassi a doppia corsia per collegare due risaie, sottopassi con rotonde a profusione per ogni paese di 50 abitanti … è un modo per ripagare il territorio.
Il futuro dei trasporti: secondo Ponti “sono le auto elettriche autonome. La ferrovia non ha futuro, è una tecnologia del XIX secolo. Chi è nostalgico della ferrovia forse vuole la decrescita felice e allora fatevela la ferrovia ma su questi treni cosa ci trasportate ? Le patate ?”
Il consenso: una costante è che un politico fin tanto che è all’opposizione può anche essere contro le grandi opere, ma quando arriva alla mangiatoia, e massime quando diventa ministro dei trasporti, diventa ortodosso e vuole le grandi opere, è un fatto di puro consenso: “le grandi opere sono un messaggio semplice che genera consenso”.
Immediatamente prima delle ultime elezioni regionali in Sicilia (5 novembre 2017) il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio ha sbloccato 9 miliardi di € per le ferrovie siciliane. Pare che di ferrovie non ne costruiranno, per fortuna perché ‘sti treni non li prenderebbe nessuno comunque. Non resta che concludere che “quei soldi sono destinati alla mafia”.
Trasporto intermodale: secondo Ponti l’idea di spostare le merci dalla gomma alla ferrovia è assurda. Le merci viaggiano quasi tutte per brevi tratte quindi è scomodo e non conviene economicamente. Inoltre i benefici ambientali sono minimi.
Ma allora la TAV Milano-Roma e l’AlpTransit svizzero ? Ponti risponde che la MI-RM “sta in piedi perché ci sono i passeggeri” mentre l’AlpTransit “è più complicato” (purtroppo non c’è tempo di sviluppare e glissa…).
Quindi in conclusione complimenti per Gruppo Abele e NO TAV per aver organizzato un incontro di così alto livello e pluralista. Auspico che questi temi vengano discussi in modo approfondito nel più ampio pubblico possibile !