Al momento l’Italia e il mondo sono in frenata, ma c’è un dato incoraggiante: nel suo comunicato stampa dell’8 aprile 2009 l’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato comunica che gli italiani nel 1° trimestre 2009 hanno scommesso il 9,2% in più rispetto al 1° trimestre 2008. I dati della raccolta estrapolati sull’intero 2009 e ripartiti sugli abitanti del Bel Paese indicano che tutti quanti compresi lattanti, pensionati e suore indistintamente spendiamo in gratta-e-vinci, slot machines, lotterie in media 880 € l’anno – dato da interpretarsi nel senso trilussiano, c’è chi mangia mezzo pollo e chi tre polli.
Senza contare quanto sfugge allo stato: internet, bische e scommesse clandestine.
L’introito netto per l’erario (al netto di vincite, provvigioni e costi di distribuzione) è di solito il 15% della raccolta quindi la tassa sugli idioti renderà all’erario 8 miliardi di euro in questo 2009.
D’altronde i lati oscuri dell’animo umano generano tre lucrosi business: la vendita di sostanze, la prostituzione e le scommesse. Dovendo concedere in outsourcing alla malavita organizzata i primi due per via dei trattati internazionali sottoscritti e del Vaticano, con logica ferrea la Repubblica Italiana si concentra sulle scommesse.