Le idee sono immateriali, nel tempo però ci siamo abituati a materializzarle in vari oggetti (post-it, libri, tavole di pietra, rotoli di papiro, tavolette di argilla, dischi, pergamene, lapidi …) per aiutarci a gestirle, ritrovarle. E’ il vecchio trucco della mnemotecnica:
Itaque eis, qui hanc partem ingeni exercerent, locos esse capiendos et ea, quae memoria tenere vellent effingenda animo atque in eis locis conlocanda; sic fore, ut ordinem rerum locorum ordo conservaret, res autem ipsas rerum effigies notaret atque ut locis pro cera, simulacris pro litteris uteremur. | Egli [Simonide], pertanto, a quanti esercitino questa facoltà dello spirito, consiglia di fissare nel cervello dei luoghi e di disporvi quindi le immagini delle cose che vogliono ricordare. Con questo sistema l’ordine dei luoghi conserverà l’ordine delle idee, le immagini delle cose richiameranno le cose stesse, i luoghi fungeranno da tavolette per scriverci sopra e le immagini serviranno da lettere con cui scrivere. |
The latin library | Wikipaedia, Voce Mnemotenica |
M. TVLLI CICERONIS DE ORATORE AD QVINTVM FRATREM LIBER SECVNDVS, LXXXVI, 354. |
Invece di fissare il luogo nel cervello, fisso la posizione del libro nella libreria, lo colloco ed ho risolto il problema. In passato era anche un esigenza materiale: come copiare, trasferire, trasmettere tutte queste informazioni senza un supporto fisico ?
Adesso tutta questa materialità delle idee non è più necessaria, bisogna sforzarsi di separare l’idea dal supporto, il romanzo dal libro di carta, la melodia dal CD, la fotografia dalla stampa, il ritratto dal quadro.
Esercizio da svolgere: scegliere un opera, un pensiero e ripetere ad alta voce: “ho letto il libro romanzo …”, “ho visto il quadro ritratto …”, “ho ascoltato l’ultimo disco a creazione musicale di …”.