“2018- Odissea nel WEBITERRANEO. Avviso ai naviganti e agli internauti”
Testo originale di Annalisa BENDELLI – Regia di Mario SGOTTO
Giovedì 7 giugno 2018.Laboratorio teatrale Scuola Secondaria di I grado A. Avogadro di Vercelli – Teatro Civico di Vercelli
Uso e abuso dei nuovi media, nella vita sociale e nella scuola…
L’uso eccessivo dei nuovi media elettronici compromette la socialità e persino le facoltà cognitive?
Tali mezzi hanno un impatto devastante sulle menti inesperte dei nostri alunni?
Questi interrogativi noi insegnanti ce li poniamo, perché i problemi sono molti : privacy, dipendenza dallo smartphone, cybersex, cybercrime, fino a insonnia e depressione!
Ma non sarà quella di noi insegnanti l’apocalittica preoccupazione che segue sempre l’affermarsi di nuovi media?
Annalisa Bendelli, scegliendo la strada della parodia, nel suo testo teatrale riprende la narrazione archetipica di Omero, mette in fila professori un po’ pedanti e filosofi bacchettoni e ammonisce: non perdere la bussola ragazzo, c’è un mare più pericoloso di quello di Ulisse, più vasto e profondo, virtuale, che può inghiottirti.
…L’alunno non è preparato, ha avuto da fare: sempre connesso, ha cercato, twittato, chattato,,, Non sa nulla di Ulisse, non risponde alle domande della prof.: è un relitto, un naufrago esausto a causa della notte insonne. In questo momento per lui Ulisse è una figura sfocata, un tipo squinternato e imprudente che si caccia continuamente nei guai…
Le compagne di classe suggeriscono. Ah,sì! Naufragi, mostri, sirene… Ma lui è troppo sciroccato per mettere a fuoco l’argomento.
Che fare?
Nello spettacolo si alternano scene epiche e intermezzi moraleggianti ; Ulisse e i ragazzi fanno gli equilibristi tra il desiderio di scoperta e di avventura e la paura del non ritorno, tra le suggestioni dell’antico mare e di quello odierno, immenso del Web; insomma, si devono per forza districare: Ulisse tra le sirene di ieri, i ragazzi dalla Rete ingannatrice che ammalia e tradisce ben più di Circe.
Lo spettacolo scorre leggero, gli alunni recitano un testo accattivante, semplice ma colto allo stesso tempo; un testo che può essere recitato così, solo se lo si fa proprio; e i ragazzi lo fanno e si vede che pensano, recitando: le battute sono pronunciate col tono giusto, le pause sono perfette, i loro gesti comunicano alla grande. Insomma, le analogie le hanno capite: la Rete, il mare tenebroso, l’ipnosi del Web, gli ingannatori di ieri e di oggi, i “ Polifemo” bulli senza tempo. Hanno compreso l’ammonimento e sembrano ammonire loro stessi la platea di compagni, insegnanti e genitori.
Ma Annalisa vuole anche essere lieve: ragazzi, andate per mare : è il lato aperto della vita!Siate dunque curiosi, coraggiosi, audaci e multiformi, proprio come Ulisse.
Solo … non fatevi “ pescare”!
Molti applausi ai ragazzi, gratitudine e ammirazione per il garbo, l’acume e la raffinatezza con cui Annalisa Bendelli svolge il suo lavoro di insegnante e per l’uso fascinoso che lei sa fare delle parole, nei testi da lei prodotti e nelle chiacchierate amichevoli e quotidiane.
M. V.