Dopo tante parole sta per concretizzarsi il “decreto Genova”, e da quello che si legge pare che si sappia già in partenza chi sarà l’assegnatario: Fincantieri.
Fincantieri che peraltro si definisce “uno dei più grandi gruppi cantieristici al mondo, leader nella progettazione e costruzione di navi da crociera e l’unico a livello internazionale capace di realizzare tutte le tipologie di mezzi navali a elevata complessità“.
Infatti non compare nella classifica mondiale delle aziende di costruzioni civili redatta da Engineering News-Record per il 2017; alla categoria Trasporti tra i primi 10 l’unica azienda italiana è Salini-Impregilo.
Il crollo del ponte Morandi è stato un fallimento tecnico. O i tecnici (il progettista, i construttori o i manutentori) non sono stati bravi o non sono stati dotati dei mezzi per fare il loro lavoro.
Le domande chiave sono: come scegliere i tecnici ? chi decide i budget per la costruzione e la manutenzione ?
Per quanto riguarda la ricostruzione le risposte si ottengono bandendo una gara d’appalto europea e applicando il codice appalti esistente, che permette di scegliere il miglior compromesso tecnico-economico sulla base di criteri oggettivi.
Creare una struttura commissariale con poteri straordinari e saltare la gara scegliendo con una “procedura negoziata senza bando” significa fare una scelta politica e soggettiva.
Il problema è che in Italia il potere è in mano, nell’ordine a: papi, mafiosi, avvocati, veline e papponi.
Nella lista non compaiono i tecnici.
Il lavoro minuzioso, dettagliato, a volte noioso del tecnico è considerato avvilente e non degno di interesse.
Nulla sintetizza e simboleggia questo atteggiamento meglio dell’entusiasmo cieco con cui è stato accolto il “progetto” del ponte “donato” da Renzo Piano a Genova. Pensare che un architetto di 81 anni in un week-end sia un grado di “progettare” un opera di questa complessità significa annullare il valore di una progettazione integrata che parta da geologia, idrologia, impatto ambientale e analisi delle reti di trasporti fino ad arrivare al computo metrico del numero di bulloni necessari.
No, il progetto già l’abbiamo ed è costato zero (cioè non vale niente) !
L’archistar, sia chiaro, non è un tecnico, ma è un incrocio tra una velina e un papa.
Concludo con una tabella utile a chi volesse sapere chi è, che laurea ha e che età ha chi dirige le prime 10 aziende di costruzioni civili del mondo specializzate in ponti e strade, a confronto con Fincantieri:
Posizione | Nome | Sede casa madre | Fatturato complessivo 2016, miliardi $ | Direttore generale | Laurea | Età |
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1 | China Communications Construction | CN | 71 | Liu Qitao | Master’s degree, Civil Engineering @ Oxford College Of Engineering | 43 |
2 | Grupo ACS | ES | 37 | Florentino Pérez | Ingeniero de Caminos, Canales y Puertos @ Universidad Politécnica de Madrid | 71 |
3 | Bechtel | USA | 24 | Brendan Bechtel | Geography @ Middlebury College + MBA and a master’s degree in construction engineering and construction management @ Stanford University | 37 |
4 | Vinci Construction | F | 42 | Jérôme Stubler | Ecole Polytechnique and the Ecole Nationale des Arts et Métiers in France. | 55 |
5 | Bouygues SA | F | 26 | Philippe Bonnave | Ecole Centrale de Lille engineering school | 65 |
6 | Strabag SE | A | 14 | Thomas Birtel | Doctorate degree in economics @ Ruhr-University Bochum (D) | 64 |
7 | HOCHTIEF AG | D | 24 | Marcelino Fernández Verdes | Construction engineering @ University of Barcelona | 63 |
8 | Ferrovial | ES | 9 | Rafael del Pino Calvo-Sotelo | Ingeniero de caminos, canales y puertos @ Universidad Politécnica de Madrid | 60 |
9 | Skanska AB | S | 15 | Anders Danielsson | M.Sc. Engineering @ Royal Institute of Technology, Stockholm + MBA @ Harvard | 52 |
10 | Salini Impregilo Spa | I | 6 | Pietro Salini | Economia e Commercio @ Università La Sapienza di Roma | 60 |
– | Fincantieri | I | 5 | Giuseppe Bono | Laurea in Economia e Commercio @ Università di Messina | 74 |