Questo e molto altro dalla voce di Muhammad Yunus – fondatore della Grameen Bank (istituto di microcredito del Bangladesh, con filiali in alcune decine di altri paesi al mondo) e premio Nobel per la pace, ne “Il banchiere dei poveri”.
Un approccio pragmatico e lontano da ogni ideologia e… luogo comune e… preconcetto di sorta. Che non è poco!
2 thoughts on “L'approccio”
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Aggiungo solo una postilla all’analisi di Yunus. Chi si occupa di cooperazione internazionale difficilmente mette il denaro in cima ai propri interessi; d’altro canto, anche in questi ambienti si riproducono i rapporti di potere presenti nelle aziende e in qualsiasi consesso umano. Ho verificato de visu come anche le persone apparentemente più prodighe di sé e del proprio tempo adottino quella “microfisica del potere”, di norma patrimonio dei padri padroni e dei manager squali. Con l’aggravante che “il dare senza ricevere riproduce l’essenza del potere” (Umberto Galimberti).
Ricchi e poveri, tutto è relativo. È interessante fare l’esperimento mentale di guardare prima in alto che in basso, che noialtri non siamo mica i più ricchi della terra. Come esempio di paese più ricco dell’Italia, la Svizzera; perchè stanno meglio di noi ? Quattro risposte possibili a voi la scelta:
sono più civili
hanno un sistema politico più stabile, tant’è che da tempo immemore comanda la stessa coalizione dove dentro ci sono tutti (oltre l’inciucio, è un tutt’uno)
perchè vi hanno sede certe multinazionali che grazie a certi brevetti controllano le sementi, l’agrochimica, la farmaceutica
per via delle leggi sul segreto bancario, i soldi dei dittatori, dei trafficanti vanno tutti lì.
Come esempio di paese più povero, l’Argentina. I geni sono gli stessi nostri (che si chiamano tutti come noi italiani), le risorse abbondano perchè stanno peggio ? Anche qui quattro risposte possibili:
sono meno evoluti come coscienza civile
hanno un sistema politico più instabile
perchè in quanto paese agricolo paga lo scotto a certe multinazionali che controllano le sementi, l’agrochimica, la farmaceutica
perchè i soldi dei loro dittatori, dei loro trafficanti vanno tutti all’estero.
In nessuno di questi 4 punti ha un impatto significativo la cooperazione internazionale, che spesso al pari dei canili e della tombola benefica serve forse più a lavare le coscienze che altro. Invece le banche c’entrano eccome, tosto questo Yunus.