Funzionamento del GIS 7 / 10: Conversazioni private, pubbliche e blog

Parte di una serie di 10 brevi post sulle funzioni e benefici per l’utente della componente di aggregazione delle notizie della piattaforma del Gruppo di Informazione Solidale (GIS, vedi FAQ qui e manifesto qui). Vedi qui per il primo con il piano di tutti i post della serie.

Nel post precedente abbiamo visto che gli utenti, usufruendo della piattaforma (leggendo, votando e segnalando articoli oppure segnalando fonti) aiutano gli altri utenti a trovare notizie interessanti, secondo un meccanismo collaborativo.

Parliamo ora delle conversazioni, che sono un ottimo modo per condividere competenze, conoscenze e interessi e quindi costruire un sapere comune.

In questa serie di post non vi ho parlato della filosofia che c’è dietro al GIS, rimandando semplicemente al nostro manifesto; ma non si può parlare delle conversazioni senza parlare di filosofia. Se no perché lo sparuto gruppetto che è da oltre dieci anni dietro al blog collettivo calomelano si sarebbe avventurato sulla via dello sviluppo ed autogestione di un aggregatore di notizie ?

A un certo punto abbiamo realizzato che quasi tutto il caos informativo in cui ci troviamo è dovuto alla prevalenza dei contenuti visuali (video e immagini), ed alla promiscuità tra il chiacchiericcio e i contenuti meditati, che richiedono più tempo di lettura e concentrazione.

Nella timeline (bacheca) dei social network generalisti si mescolano video di gatti, emozioni personali, notizie fattuali e commenti, in un marasma totale.

Noi invece abbiamo pensato di separare tre momenti: la lettura lenta senza la distrazione di immagini e video (iconoclastia), la lettura/scrittura veloce e la scrittura lenta. Ecco spiegate le tre componenti della piattaforma del GIS: l’aggregatore per la lettura lenta, il forum privato per le conversazioni veloci e il blog per la scrittura lenta.

In realtà molti di noi hanno anche account social, quindi le conversazioni veloci si dividono tra quelle private sulla componente forum della nostra piattaforma, e quelle pubbliche sui vari social.

Una figura per chiarire:

All’atto pratico, per implementare il forum privato senza reinventare la ruota, ci siamo appoggiati a Discourse, un ottimo prodotto opensource che è il risultato di un ripensamento in chiave Web 2.0 di cose antiche come usenet, i bulletin board e i forum anni novanta, dotato di una serie di strumenti per gestire il lato oscuro della mente umana e pilotare le persone verso il dialogo civile (“civilized discussion”).

Vediamo operativamente come si fa a gestire conversazioni pubbliche e private.

Commenti privati

Dopo aver letto un articolo potrebbe venir voglia di commentarlo a caldo. Niente di più facile ! Basta digitare il testo (breve) e premere invia commento:

Il commento viene pubblicato sul forum privato, dove se uno vuole ci sono funzioni avanzate per la modifica e l’aggiunta di immagini (perchè siamo iconoclasti solo nell’aggregatore):

L’aggregatore considera i commenti lasciati dagli utenti come una manifestazione di interesse, quindi promuove gli articoli commentati nel newsfeed degli altri utenti, che possono partecipare alla conversazione, in primo luogo con un “Like”:

e poi magari rispondendo:

Discourse è abbastanza gamificato, ci sono notifiche, ballons, notifiche via email ecc. tutto volto a coinvolgere le persone nella conversazione. L’autore del commento originale (quello col panda come avatar) in questo caso vedrà parecchie notifiche, anche nella prima pagina dell’aggregatore, ma per vederne il contenuto deve comunque andare a commenti.calomelano.it:

Il vantaggio di usare un forum privato è che si rischia in misura minore di commettere reati quali la diffamazione a mezzo stampa o la violazione del diritto d’autore.

Usando i social network generalisti invece bisogna stare più attenti a quello che si dice !

Commenti pubblici

Su un social network come Mastodon che permette di calibrare l’udienza (post pubblici, post nascosti dalle timelines pubbliche, post solo per gli amici, messaggio privato ai destinatari), ci sono più gradi di libertà. Vediamo come condividere un link nascosto su Mastodon:

 

Il post (“toot”) apparirà così sul social:

tenete presente che se i vostri amiky sul social non sono soci del GIS, quando loro cliccano su questo link non vedono il testo completo e i commenti privati come noi, ma atterrano sulla solita pagina di redirezione che rimanda alla fonte originale per leggere il testo completo (potete simulare quello che vedono aprendo il link in una finestra in incognito del vostro browser).

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